curiosità stroriche padovane  1°

VECCHIE VIE DI PADOVA


Via Patriarcato.
Nel 1220 Bertoldo Patriarca di Aquileia, venne  nominato cittadino padovano, ed egli per riconoscenza costruì in quella strada 12 case che concesse gratuitamente come abitazione ai poveri, da ciò il nome di Via Patriarcato.

Via Pozzo Dipinto
ora Cesare Battisti. Anticamente esisteva in quella via un pozzo che per la sua posizione sporgente ingombrava il passaggio ed il Comune che ne era proprietario dovette farlo interrare. Ma il Consiglio per memoria del diritto che aveva di far pozzi ove meglio credesse ne fece dipingere uno sul muro contiguo al Pozzo abolito.

Angolo del Gallo.
Dai cittadini si chiama ancora con quel nome il noto crocevia perché fino dal 1200 esisteva cola un'osteria con l'insegna del Gallo.

Via Pozzo Pietro d'Abano.
In quella via abitava il celebre medico filosofo ed in casa sua aveva un pozzo di ottima acqua al quale tutti i vicini andavano ad attingere disturbando 10 studioso. Egli 10 fece trasportare sulla strada, ed il popolo superstizioso diceva che fu il diavolo che per ordine di Pietro fece il trasporto.

Via Savonarola.
Antonio Savonarola del ramo padovano di questa illustre famiglia, difese con valore un forte tra Padova e Vicenza, forse nel paese di Arlesega (Arx-Lexica in latino) nel 1256 contro Ezzelino. La Repubblica Padovana decreto che quella via e quella Porta portassero il nome del valoroso condottiero. Molti secoli dopo gli fu eretta una statua in Prato della Valle.

Via Tedesco
ora Seminario Vecchio. Si chiamava Borgo Tedesco anche prima del 1400, probabilmente perche abitata da qualcuno di quella nazionalità. el 1847 . il Municipio fece cambiare tutte le tabelle già vecchie e rotte e fece apporre quelle lunghe strisce di pietra di Custoza tinte in turchino che molti ricordano. In pari tempo venne abolita in tutta la città la vecchia definizione di Strada, Borgo, Contrada, e venne adottato il nome moderno di Via. La Polizia austriaca non volle il nome di Via Tedesco che sembrava voler mandar via il Tedesco, ma impose il nome di via Tedesca. Questa tabella era già pronta ed era ,pronto l'incavo nel muro per applicarla, quando la mattina dopo si trovo messa a posto, non si sa da chi, una tabella con su  inciso: «Via i Tedeschi! ». Ci fu gran chiasso in città e la Polizia furente fece levare e distruggere l'incriminata tabella ira le belle dei cittadini. La Polizia stessa vietò anche quella già da lei ordinata col nome di Via Tedesca, cosi quella via resto .per molto tempo senza nome, finche venne chiamata Santa Ro. sa ed ora Seminario Vecchio.

Volta della Corda.
E quel passaggio ad arco tra Ie Piazze dei Frutti e delle Erbe. II suo nome deriva perche sotto di esso si dava ai condannati il supplizio dei tratti di corda.

Via Mortise
ora Via Avanzo dietro la Stazione ferroviaria poco più ,di un chilometro fuori Porta Portello presso la chiesa di S. Lazzaro vi e una Località nella quale i padovani ancor prima dell'Era Cristiana seppellivano i loro morti, ed anche oggi. quel luogo e conosciuto sotto il nome di Mortise.

Via Agnusdei.
Gli Agnusdei erano famiglie nobili aggregate al Consiglio della Repubblica padovana fino al 1259. Avevano molte case in quella località e per stemma un sacro agnello. II ramo nobile di questa famiglia si estime nel 1400, ma fino al 1600 facevano parte della cittadinanza alcuni discendenti di altro ramo non nobile.

Via Porcilia.
 In fondo a questa via vicino al fiume  eravi una Porta della città ed appunto perché vicina al fiume si chiamava Porcilia perché eravi anche un piccolo Porto di barche. Coll'andar del tempo il nome'venne corrotto in Porcilia.

Via Ponte Altinate.
Da questa via si partiva per recarsi ad Altino celebre città tra Aquileia e Venezia a sud di Treviso ed in quest'ultima citta si chiama pure AItinia la Porta verso la Stazione Ferroviaria. La città di Altino venne distrutta da Attila nel 425.

Via Calfura.
Prese nome dal prof. Giovanni Plauza detto Calfurno che insegno lettere latine nella nostra Università dal 1480 al 1503 anno della sua morte.

II Calfurno
venne sepolto nella Chiesa di S. Giovanni di Verdara, ma demolita questa chiesa la sua tomba venne trasportata nel chiostro della chiesa del Santo ove tutt'ora trovasi.

Via Gigantessa
 ora Calatafimi. Cosi chiamata per una enorme 'figura di donna costruita in mattoni che esisteva in un cortile di un palazzo della nobile famiglia Dotto chiamata anche dei Dauli perché oriunda dal paese di Daulum oggi detto Dolo.

Via Mezzocono
ora S. Pietro. Fino dal 1049 esisteva in quella località una Zecca ove battevano moneta i Vescovi di Padova a ciò autorizzati da Enrico III di Germania che aveva loro concessa la città come feudo. Tale officina continuo a fabbricare monete anche
sotto la Repubblica Padovana ed i Carraresi. In tempo di assedio per sopperire alla mancanza di denaro e per pagare le milizie si facevano monete coniate da una parte sola che avevano un valore non intrinseco ma convenzionale, pero venivano accettate in
commercio dagli abitanti, perche finito il bisogno 10 stato le rimborsavi con denaro reale. Queste monete venivano chiamate «Monete di mezzo conio» e da ciò derivo il nome di Mezzocono alla via.

Via della Stua o Stufa,
ora Giovanni Cittadella. Prima si chiamava via Scudellaria, perche cola abitava un fabbricante di scodelle. Nel 1390 circa in quel luogo venne collocato Un forno o «stua» per cuocere il 'pane, oppure come dicono alcuni cronisti un gran locale con stula per curare gli ammalati con la traspirazione perché i medici d'allora avevano gran fiducia nel sudore per guarire alcune malattie. E probabile che da questo secondo fatto sia derivato il vecchio nome della strada.

Piazzale Ponte Corbo o Corvo.
Questo va dal Ponte alla vecchia Porta dello stesso nome, e deriva il nome dal latino Pons Curvus ossia curvo, perche il ponte era moho rialzato nell'arco centrale affinché in tempo di piena non restasse sommerso dalle acque.
Via Codalunga
ora Viale Mazzini. Questa via era sobborgo di Padova a partire dall'antichissima Porta del Ponte Molino prima che venissero allargate le mura della città. Tutti i sobborghi erano chiamati Coe o Code di città e questo essendo più lungo degli altri venne chiamato Codalunga .

Via Rovina
 ora via Mentana. Cola esisteva un forte castello che oppose gran resistenza del 425 dopo Cristo quando Attila distrusse Padova. Vinto anche il Castello, Attila per vendetta 10 distrusse fino alle fondamenta, da ciò il nome di Via Rovina.

Ponte della Marte.
Vicino a questo ponte eravi una casa fortificata ed abitata da ladri e grassatori i quali uscivano di notte per aggredire gli abitanti e derubarli.
Erano cosi ben difesi nella 101."o casa che il Consiglio della Padovana Repubblica dovette assediarli con truppe regolari. Arrestati i briganti in numero di 27 vennero appiccati sul ponte vicino alla casa stessa, e cosi resto al Ponte quel melanconico nome.

S. Maria in Vanzo
gia via in Vanzo. Alcuni cronisti lasciarono scritto che questa chiesa era stata costruita con Ie pietre e coi mattoni avanzati dopo la costruzione del Salone, e da ciò il nome di Vanzo alIa chiesa ed alla strada.

Via Belle Parti.
Prima del 1200 Ie case di Padova erano quasi tutte di legno e coi tetti di paglia salvo quelle poche dei nobili. Fu in questa via che vennero costruite Ie prime case in pietra ad uso del popolo, quindi essa divenne una parte bella della città.

Via Ravenna
ora annessa a via Savonarola. Chiamata anche del Molin d'oro perche vi era un molino che macinava 1'01."0 per gl'indoratori. Il nome di Ravenna Ie derivo da Tommaso Rangone detto da Ravenna medico celebre e professore di lingua greca che
fondo qui a Padova il Collegio Ravenna. Uomo benefico morto a Venezia il 10 settembre 1584 e cola sepolto nella chiesa di S. Giuliano da lui stesso fatta costruire.

Via Borromeo
ora dei Borromeo. Un ramo di questa nobile famiglia milanese, che ebbe tra i suoi S.Carlo Borromeo, si trasloco a Padova nel 1467 e abito quella via che da loro prese nome. I conti Borromeo di Padova si estinsero nel 1812. I Borromeo pero erano di vecchia origine padovana e si chiamavano Vitaliani traslocatisi a Milano nel 1200 ove assunsero il
cognome di Borromei. Della grande famiglia Vitaliani alla quale apparteneva S. Giustina parleremo pin a lungo in seguito.

Via Turchia
ora Gorizia. Cosi chiamata perche abitavano cola alcuni mercanti turchi, ma 10 storico Giovanni Cittadella dice invece che vi stavano degli usurai che gli abitanti chiamavano turchi per la loro disonesta. In quella via si trova il palazzo Barbarigo ora Morassutti nel quale nacque il Beato Gregorio che mori Vescovo di Padova il 18 giugno 1697.

Via Cavarare
 ora prolungamento di via Boccalerie. II suo vero nome dovrebbe essere via Ca Varari ossia Case Varari. La nobile Barbara Varari di Mantova mori a Padova nel .1560 in eta di 23 anni ed il marito Federico Pendasio insegnante di filosofia nella nostra Università impiego la ,dote della moglie nell'acquisto di alcune case in quella strada e da ciò venne il nome alla via. Molti altri nomi sono incerti come: Via Falcone. Esisteva in quella strada un albergo con quell'insegna.

Via Pellattieri
ora Conciapelli. Forse vi abitavano dei conciapelli ma esisteva a Padova anche una famiglia Pellattieri, anzi un Tommaso Pellattieri morto a Padova nel 1065 e sepolto nella chiesa di S. Sofia.

Via Due Vecchie.
 Vi era cola fin da tempi remoti una bottega di pizzicagnolo che aveva per insegna due Vecchie con la cesta per Ie spese. Quest'insegna si conserva tutt'ora in casa Maluta.

Via Man di ferro e Man d'oro
 E quasi certo che queste vie presero il nome da due insegne di osterie cola esistenti.

Via Caneve
ora Squarcione. Forse cola VI erarno cantine o depositi di vino per vendita all'ingrosso.

Via Beverare.
 In quel luogo conducevano ad abbeverare i cavalli ed i buoi che venivano all'antica fiera in Prato.
Di altre vie come Vicolo Stora, Stretto, Via Bolzonella, Pero, Concariola, Coeghe, ecc. ecc., non si può sapere, oppure e molto problematica, l'origine del nome.
In quanta poi aIle Vie Brancaleone, Businello,. Forzate, Zucco, Montona, Musaragni, Obizzi, Soncin,Tadi, Radella, Rogati, Zabarella, ecc. ecc., sono nomi di famiglie illustri per glorie patrie o notahili per ricchezza,Ie quali possedevano case o abitavano in quelle
vie. Di queste famiglie daremo in seguito qualche cenno storico.

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Ignazio Sommer (Merzio)